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IL 2014 SI è CHIUSO CON UN MERCATO IMMOBILIARE IN RECESSIONE...

scritto da: team

il 2014 si è chiuso con un mercato immobiliare in recessione, con una contrazione dei prezzi pari in media al 10,28% e un ulteriore calo delle compravendite del 7,39%. a dirlo il rapporto annuale della fiaip sul comparto, che prevede timidi segnali di ripresa per l'anno in corso, ma solo a patto di ripensare la politica fiscale con una diminuzione e una maggiore chiarezza delle imposte. la vera novità positiva dell'anno appena trascorso in ogni caso è l'inversione di tendenza del "fattore psicologico"

flessione delle compravendite
rispetto al 2013, i prezzi delle case hanno registrato una diminuzione del 10,28% per le abitazione, mentre le compravendite sono diminuite del 7,39%. in flessione anche il non residenziale con un calo del 14,58% per i negozi, del 14,82% per gli uffici e del 16,50% per i capannoni

la diminuzione dei prezzi interessa tutte le città. la performance peggiore la registra cagliari con un calo del 15,53%, bologna -13,79%, firenze -11,22%, i restanti cali spaziano dal -10,67% di genova, al -10,33% di napoli, passando dal -8,75% di torino al -7,14% di milano e al -7,58% che si registra a roma

calo delle locazioni
per quanto riguarda le locazioni, rispetto al 2013, i prezzi hanno subito una flessione (-5,34%) per il comparto abitativo, mentre per il commerciale la diminuzione è di circa 12,29%. aumentano del 6,09% i contratti di locazione ad uso abitazione, mentre per quelli ad uso diverso si riscontra una flessione di circa il 7,11% per i negozi

il report fiaip evidenzia una forte diminuzione dei prezzi degli immobili residenziali va a cagliari. il capoluogo sardo rileva nel 2014 un calo per il prezzo medio delle locazione del 10,38%, i restanti cali spaziano tra il -10,16% di roma e il -10,13% di firenze, passando dal -8,79% di bologna al -6,11% di napoli, dal -5% di milano al -1,67% di torino

le ragioni della crisi e il fattore psicologico
ma quali sono state le principali cause della crisi del mercato immobiliare nel 2014? per il vice presidente nazionale fiaip e responsabile del centro studi mario condò de satriano, "le ragioni  che hanno continuato a spingere il numero di transazioni così in basso  sono da ricercarsi dall’incertezza  e nell’enorme imposizione  fiscale, ormai triplicata rispetto al 2010 attraverso una serie di provvedimenti palesemente poco razionali,  e dall’eccesso di offerta presente sul mercato peraltro in parte inflazionato dalle false aspettative di prezzo da parte di proprietari- venditori tutt’oggi rimasti ancorati ai valori del 2007, oggi assolutamente non più realizzabili”

la vera novità positiva nel 2014 è stata rappresentata dall'inversione di tendenza del "fattore psicologico", essenzialmente dovuta al calo dei prezzi e alla ritrovata disponibilità delle banche alla concessione del credito, che ha fatto registrate un aumento della domanda del 5,3%

previsioni per il 2015
secondo il rapporto fiaip, dopo il declino degli scorsi anni il primo semestre del 2015 sarà caratterizzato da una lieve ripresa del volume degli scambi e da una continua pressione ribassista essenzialmente da ascriversi al clima di sfiducia generalizzato dall'alta tassazione immobiliare. i valori immobiliari subiranno ulteriori contrazioni nonostante la ritrovata disponibilità delle banche a concedere finanziamenti alle famiglie per l'acquisto immobiliare

l' aumento dei mutui concessi dagli istituti di credito, in particolar modo erogati per sostituzione, surroga e ristrutturazioni immobiliari evidenzia nei primi mesi del 2015 una ritrovata sensibilità del mondo bancario. tutto ciò, accompagnato alla discesa dei tassi sui mutui e degli spread, potrà segnare una timida ripresa del mercato nel 2015. solo una saggia politica fiscale incentrata sulle riforme del comparto e sulla chiarezza delle imposte e del loro ammontare, innescherebbe nel secondo semestre dell’anno quel virtuoso volano che il comparto immobiliare attende ormai da alcuni anni

secondo l'analisi di fiaip, "il mattone continuerà a garantire il potere d'acquisto del capitale, nonché un più che accettabile rendimento del 3,5% considerando che la casa rimane comunque il mgiior investimento a medio lungo termine per le famiglie italiane e per coloro che intendono investire, dando un sostegno per il futuro ai propri filgi e alle proprie realtà imprenditoriali"

fonte: idealista.it/news/immobiliare/residenziale
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